Thea
In una Norimberga semidistrutta, nell'autunno del 1945 iniziò il primo dei grandi processi a carico degli uomini e delle organizzazioni della Germania nazista.
Dopo circa un anno di aspro dibattimento, la giuria emise il verdetto, condannando gran parte degli imputati a morte o a lunghe detenzioni ed assolvendone altri.
Il processo fu un evento epocale: davanti ai giudici, agli osservatori ed al mondo intero vennero finalmente alla luce i terribili crimini commessi dai nazisti a danno dei paesi occupati. Le deportazioni di massa, la sistematica eliminazione degli avversari politici, l'uccisione di prigionieri e di popolazioni civili inermi, il quasi totale sterminio degli ebrei d'Europa.
Negli anni seguenti furono celebrati altri dodici processi nella sola Norimberga, e in tutta Europa si tentò di punire, secondo giustizia, i responsabili della morte di milioni di innocenti.
Ma i tempi erano mutati, i nemici di ieri erano gli amici di oggi, in prospettiva delle forti tensioni internazionali creatisi fra Unione Sovietica e Stati Uniti.
E così, molti assassini furono prosciolti ed i loro crimini dimenticati. Numerosissimi furono i casi di uomini che si erano macchiati le mani del sangue di migliaia di innocenti che non passarono una sola notte in carcere.
Un caso esemplare: il dottor hans Globke, che aveva partecipato alla stesura delle famigerate leggi di norimberga, considerate l'incipit dell'Olocausto, ideando l'obbligo di aggiungere il nome Sarah o Israel nei documenti degli ebrei per renderli più facilmente riconoscibili, fu segretario di stato nel governo Adenauer nella repubblica federale tedesca, fino al suo pensionamento, avvenuto nel 1963.
A tutti coloro che non ebbero giustizia in questo mondo, nella speranza che l'abbiano ricevuta nell'altro.
L.P.
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